La follia imposta da pochi che si trasforma in normalità per la massa. L’isolamento della minoranza che non si uniforma al pensiero comune. Chi stabilisce in un contesto tanto complesso e variegato una linea comportamentale univoca? La famiglia, la scuola, la religione, le istruzioni, la bibbia, Il galateo, la costituzione, le norme che in genere delimitano la correttezza comune. La coesistenza imperfetta in un imperfetto equilibrio instabile. L’educazione ha parametri che consentono alle persone di convivere “abbastanza” pacificamente, l’idea è quella così espressa: “la mia libertà si ferma davanti alla libertà del prossimo e viceversa”. In assenza di limiti fisici l’interazione tra le persone é limitata dalla capacità di sopportazione di ognuno. Il contesto in cui ci si spartisce la libertà può fare la differenza. In un locale si accetta più o meno piacevolmente di essere serrati, permeati dal prossimo; odori, sapori, suoni, spazi. Al lavoro gli spazi sono delimitati da scrivanie, corridoi, uffici, mezzi, uffici, reparti, tavoli e via discorrendo. Sui mezzi pubblici si può accettare l’assembramento. Ogni situazione prevede la tolleranza, senza quest’ultima, in assenza di limiti diventa indispensabile. L’arternativa è l’isolamento. Al mondo ci sono state persone che hanno espresso pensieri, parole e azioni e lottato, per una unità ed una giustizia, sottolineando cosa fosse sbagliato e cosa fosse corretto per vivere in pace. Cristo e i suoi semplici e disarmanti insegnamenti…e altri prima e dopo di lui nel mondo. Mohandas Karamchand Gandhi (1869-1948) che con la determinazione e soprattutto “l’arma” della non violenza, sconfisse l’Inghilterra dando la libertà all’India, Jan Palach, 19 anni a Praga, si diede fuoco per protestare a favore della libertà. Sophie Scholl diffuse nel periodo nazista dei volantini con scritto:«Niente è più indegno di una nazione civilizzata, che lasciarsi governare senza alcuna opposizione da una cricca che fa leva sugli istinti più elementari… Il danno reale è fatto da quei milioni di cittadini onesti che vogliono solo essere lasciati in pace… Copiate e diffondete». Era una studentessa di filosofia dal volto anonimo. Rosa Parks, su un pullman disse no all’apartheid dando vita ad un grande movimento. Andasbert Bruce Sabin regalò al mondo la scoperta del vaccino contro la poliomielite. Lech Walesa fondó il partito Solidarnosc, il primo sindacato libero del mondo comunista. Un Martin Luter King lottò per l’uguaglianza tra neri e bianchi. Julian Paul Assange (1971): fondatore di Wikileaks, aprì il vaso di Pandora denunciando il malaffare nel mondo. Il ragazzo che fermò a Hong Kong un carro armato….e tanti, tantissimi altri singoli personaggi senza nome, che con la loro forza e coerenza hanno lottato talvolta morendo nel tentativo di seminare nelle persone il lume della ragione. Il mondo è un posto migliore anche grazie a loro…ma c’è ancora tanto da dire e da fare. Viviamo tempi complessi, vent’anni dopo il 2000, anziché guardare alle stelle ci siamo fermati all’uscio di casa indotti nel terrore nel prossimo, terrorizzati dall’ignoto, bombardati da notizie spaventose, confuse e discordanti. La massa prosegue senza una critica personale soppiantata da un potente grido di allarme. Il virus è libero e vi bracca, se non agite come vi si impone non avete scampo. Da sempre, ci impongono un antagonista, un nemico, un temibile avversario. Chi ha liberato il Kraken probabilmente è lo stesso che può incatenarlo, probabilmente è lo stesso che può farvici convivere a patto che veniate segnati. Pena nel rifiuto per l’deguamento é l’isolamento. Ma l’isolamento è quella particolare condizione per la quale, senza tolleranza, si decide di estraniarsi. L’empatia prevede la tolleranza. L’assenza di empatia rifugge la tolleranza. L’isolamento imposto cancella empatia e tolleranza a favore di una non vita. Chi…vuole questo ha paura, chi ha paura è debole e può essere sconfitto. Chi resta solo ha paura e resta sconfitto. La consapevolezza di chi ha compreso che la paura rende schiavi porta a nuova consapevolezza, la rinascita fa parte di questo salto definito quantico. Chi dissente dal pensiero unico è l’eletto, l’eletto non é solo, l’eletto cerca e trova i suoi simili. Le persone nuove, hanno bisogno di nuove realtà perché quelle attuali, così come le vecchie, qualsiasi esse siano, se non si adattano al salto, restano indietro. L’intelligenza prevede delle variazioni anche dolorose. Adeguarsi alla realtà non significa accettarla ma scegliere la propria realtà a prescindere dal pensiero comune. I pochi eletti cambiano il mondo. Tra cani uguali esiste un capo branco, tra branchi esistono capi branco. Non tutti nella storia hanno cambiato il mondo, pochi uomini hanno gettato potenti basi, gli illuminati sono i saggi che fanno tesoro del passato e del presente per cambiare il futuro. La convivenza tra uomini e tecnologia è possibile finché esistono leggi e dogmi che le governano. Se sono gli uomini a governare le leggi ogni sforzo per tendere alle stelle verrà ostacolato. Gli uomini sono attualmente senza una visione spirituale del futuro, la visione targhetizzata del futuro non è confacente alla nostra identità profonda. Abbiamo bisogno di una luce per confermare la nostra visione più alta. DIO deve nuovamente Tornare tra Noi per trasformarci in nuovi esseri. Siamo attualmente in bilico e fatichiamo a mantenere l’equilibrio. Non dobbiamo restare soli se non per riflettere noi stessi con la giusta criticità. La critica permette di crescere e per crescere occorre mettersi in gioco ed essere sempre critici nell’assimilarne le regole consci che molto spesso le regole cambiano e non siano noi a cambiarle. Siamo salvi se restiamo luce liquida o acqua luminescente. Guglielmo Maria Klëy