Ho pianto davanti a mio figlio. Ho espresso la mia impotenza davanti alle tragedie della vita. Sono mannaie che spesso cascano senza preavviso. “Una comunione di intenti” funesti. Un orario, una strada, una parola, una distrazione, una qualsiasi cosa che in quel momento si somma ad un movimento e il tempo rallenta e accade ciò che mai vorremmo accadesse…senza colpe, solo un destino, solo un nuovo inizio o una fine. Possiamo fino all’esasperazione mettere in guardia i figli, ma non potranno evitare di vivere…per farci felici, non potranno non abusare della loro fisicità, della loro apparente immortalità, della loro sana pazzia, del loro sentirsi migliori di noi e di chiunque altro. Una volta fuori di casa, non possiamo sostituirci a loro….nel bene o nel male. Scelte, esperienze, sentimenti, errori…tutte cose loro. Noi come a loro volta i nostri genitori e così i nostri di figli, patiranno passivi gli accadimenti. Nel bene e nel male. La vita è questa…un meraviglioso, delicato, incomprensibile, complesso, sorprendente….atto d’amore. GmK